STREET FOOD, STORIA, USI E COSTUMI DELLA MODA DEL MOMENTO

Molti dicono che sia nato per sfamare e non per nutrire, ma se pensate che non sia cosa da grandi chef vi sbagliate, perché oggi il cibo di strada, tornato in auge grazie a manifestazioni, food Blogger ed eventi televisivi, viene riproposto e rivisitato in chiave moderna nei loro ristoranti.
Allo stesso tempo sono sempre più numerosi i consumatori amanti del genere, i metroeater a cui piace tanto postare, condividere e twittare le foto del proprio street food preferito facendolo diventare un vero e proprio fenomeno sociale.
Ma quello che amo di più è che rappresenta le tradizioni locali di un territorio: non si può dire di essersi immersi nella quotidianità di un popolo senza aver assaggiato le specialità che vengono vendute per strada, una tendenza che ci fa scoprire un patrimonio giovane e antico della cultura di un territorio e di una comunità.
Alle radici della cucina italiana più verace si cela una storia ricca, creativa, emozionante e coinvolgente. Mi sento quasi di dire che l Italia sia la patria dello street Food!
Una regione come la Liguria, che ormai da due anni mi ha adottata, ricca di paesi e panorami di grande suggestione, lascia una forte traccia nella memoria del viaggiatore per gli irresistibili profumi delle sue focacce, panissa e castagnacci che inondano strade e carruggi sin dal primo mattino.
Come non parlare della piadina, che solo a pronunciarla evoca tutta la magia della Romagna o del frittolin, il pesce fritto servito nel cono di carta a Venezia, i timballi, gattò o la pizza a portafoglio di Napoli,  il “pani ca’ meusa” (il panino con la milza), le panelle con la farina di ceci, gli arancini di riso della nostra Sicilia…

Insomma città che vai.. street Food che trovi! L’importante è che le parole d’ordine siano tradizione e identità!

A presto!

Elena