La Street Art ha origini negli anni ’60 a New York, diffondendosi poi negli anni ’70 e ’80 grazie all’arrivo di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, che sono riusciti, un po’ anche ringraziando Andy Warhol e la Pop Art, a trasformare la Street Art in una forma d’arte vera e propria. Senza toglierla dal proprio elemento naturale, quello della strada, hanno semplicemente avvalorato la Street Art tramite la loro popolarità.

Il famoso Bowary Mural, usato da quasi tutti gli artisti di strada più importanti è un esempio di come questa forma d’arte si sia evoluta, senza trovare spazio, per molti anni, tra le varie istituzioni artistiche tradizionali, che hanno sempre emarginato la Street Art, relegandola a un ruolo artistico minore. Solo negli ultimi dieci anni, questa forma d’arte è tornata giustamente alla ribalta, grazie ad artisti come Shepard Fairy e il suo poster con Barack Obama, usato nella campagna ufficiale del presidente degli Stati Uniti o anche grazie a uno degli artisti contemporanei più importanti dei nostri tempi: Banksy, l’artista di Bristol che con la sua arte ha trasformato la Street Art, portandola non solo nelle gallerie commerciali del mondo ma facendola accettare ed apprezzare a un pubblico più numeroso e anche ai più difficili e tradizionali critici d’arte mondiali.

È vero che la Street Art nasce anche e soprattutto da una situazione di denuncia nei confronti della società. Per questo motivo, non è, nella maggior parte dei casi, una forma d’arte legale, proprio perché utilizza spazi pubblici e, molte volte, spazi privati. Numerose sono le fotografie che ritraggono i maggiori Street Artists mondiali mentre vengono arrestati per aver utilizzato i muri illegalmente. In Cina, in Giappone, ma anche negli stessi Stati Uniti d’America, per fare qualche esempio, la Street Art è severamente vietata. La legalizzazione della Street Art porta però con sé un vero e proprio paradosso.

Se la Street Art è denuncia, la sua legalizzazione è un tentativo da parte delle autorità locali di smorzare questa potente arma artistica. Cerchiamo quindi di non confondere la Street Art con la Public Art.

L’arte di strada esiste in tutto il mondo. Non viene usata quindi solo come manifesto artistico, ma, nella maggior parte dei casi, come vero e proprio manifesto per denunciare lo stato delle cose, come ad esempio in Brasile con Os Gemeos o anche come gli artisti di strada a Timor Est.

Blek Le Rat, Invader, Anthony Lister, ROA, tanto per citarne alcuni, sono tra le figure più importanti per ciò che riguarda la Street Art contemporanea. Veri viaggiatori o “adventure painters” (pittori avventurieri) così come si fanno chiamare, sempre pronti a rappresentare la società moderna in chiave ironica, presentando al pubblico un punto di vista diverso e soprattutto un’arte che si può apprezzare e capire senza aver studiato diecimila libri.